Il modello Tarzo, organizzazione ferrea, spirito giovane e voglia di emergere
Primiero e Svezia i modelli da imitare nel vivaio tra i più frizzanti d’Italia
TARZO (TV) – Capita di chiedersi quali siano gli effetti dell’attività di promozione che molti volontari FISO portano avanti nelle scuole del territorio. Il rischio potrebbe essere di seminare senza vedere i frutti del lavoro svolto. Ebbene, l’Orienteering Tarzo è un esempio di come il seme gettato dall’attività di promozione, sia in grado di germogliare e dare frutti che poi culminano con la convocazione in azzurro dei suoi atleti. È successo per la prima volta nel 2001, in Ungheria, con Alberto De Riz, poi nel 2009 ai JWOC con Michael Baggio e a seguire fino agli ISF 2011 con Mattia Cudicio ed Alessandro De Noni, convocazione replicata a Portogallo 2013. Risultati che sono frutto di un’organizzazione attenta e basata su un concetto piuttosto innovativo nel mondo dell’orientamento: iscrizione a pagamento, congrua, se paragonata ad altri sport, ed in cambio benefici dei servizi alla cui voce rispondono termini quali allenamenti, materiale tecnico, quote gare, contributo trasferta in caso di convocazione ad impegni internazionali. Questo in estrema sintesi ma il concetto viene spiegato meglio dagli stessi dirigenti. “L’orienteering non è quella disciplina che si pratica la domenica e poi ti lascia libero il resto del tempo – precisa Roland Pin, anima organizzativa e curatore della parte tecnica in seno al team – ma uno sport che richiede allenamenti anche durante la settimana”. Proprio per questo motivo, l’Ori Tarzo, si impegna a dar vita a delle sedute di training infrasettimanale. Due differenti tipi di preparazione: atletica e in carta. Due anche gli allenatori, con Alberto De Riz a gestire la parte fisica e la fortuna di poter contare su ben tre piste di atletica nei dintorni: Vittorio Veneto e Conegliano da 400 metri, più quella di Revine Lago, un anello di soli 200 metri, ma importante per i lavori specifici. A questo si aggiungono i rilievi montuosi del trevigiano, le numerose aree cartografate ed i sentieri del comprensorio per l’esercizio in bosco. “Il servizio che offriamo è molto apprezzato anche dalle famiglie che hanno piacere di vedere i figli impegnati nello sport. Se non prendessimo seriamente il lavoro settimanale, con l’allenamento a giorni fissi, i ragazzi finirebbero con il praticare altre attività e sarebbero persi per noi”. Le idee sono molto chiare all’ombra delle Prealpi e del Cansiglio, con una società fra le più giovani d’Italia ed un direttivo che vanta 4 under 30 su 9. Roland Pin, con i suoi 37 anni è il veterano. Un gruppo numeroso, 200 i tesserati di cui 50 agonisti. Negli ultimi 5 anni la crescita è stata esponenziale ma la consapevolezza di dover crescere ancora è ben chiara in tutte le persone che animano il Tarzo. I modelli sono l’US Primiero, società numero uno in Italia, ed i grandi team svedesi. Questo è il brillante presente del sodalizio la cui storia, come accennato, nasce dal lavoro scolastico del Vittorient e coinvolge da subito le famiglie Pin e Meneguz. Sono i figli a trascinare i genitori che danno così vita alla società che prende forma nell’anno scolastico 1986-87. Un primo esordio ai Campionati Studenteschi, prima di passare alle gare promozionali, in regione, e qualche puntata nel vicino Trentino, patria dell’orientamento. Fondamentale, in questa fase iniziale, la figura di Tiziano Zanetello che aiuta i giovani ricchi di entusiasmo ma ancora sprovvisti di esperienza tecnica ed agonistica. Allo stesso modo è presente anche Carlo Pilat, oggi responsabile del GS Forestale, all’epoca alle prese con la cartografia di zona, in grado di lasciare un segno nella crescita del gruppo. Sono gli anni ‘90 e grazie ad un pulmino preso in prestito dalla Pro Loco, si riesce a dar vita ad una trasferta all’estero, ad Innsbruck in Austria, grazie al gemellaggio con una società locale che era solita allenarsi nel trevigiano. La prima di una serie infinita di esperienze: Svizzera (1992), Svezia (1993), Scozia, Croazia e Slovenia. Quasi sempre in bus, ma ogni tanto il vecchio pulmino della Pro Loco Tarzo, un Ford Transit Grigio del '78, torna ancora utile stabilendo un record di affidabilità con il viaggio in Norvegia del 1993. Di quegli anni sono le prime soddisfazioni agonistiche con Roland Pin, Rudy Meneguz, Stefano Casagrande, bronzo H15 ai Campionati Italiani Staffetta. A Manuela Tessari invece la prima medaglia femminile. Un’escalation di risultati, impossibile citarli tutti, fino ad arrivare alla stagione 2012 in cui la società riceve la targa FISO a memoria di Vladimir Pacl, per la lunga militanza e la dedizione nello sport dell’orientamento. È un’annata molto buona con 3 podi nella graduatoria finale di Coppa Italia: Erik Nielsen, Anna Bazzaco e Denise Baggio. Sempre nel 2012, ottiene il 3° posto ai Campionati Italiani di società, il 2° giovanile. Oltre all’anima agonistica, come in tante società di orienteering, anche a Tarzo si organizzano gare e si creano mappe per impianti da orienteering. Ne è passata di acqua sotto i ponti dopo le gare di “propaganda” di fine anni ‘80 a Tarzo-Revine. La prima carta a portare il logo del sodalizio trevigiano è quella di Corbanese Confin dove vengono organizzate gare nazionali nel 1991 e nel 1992. Ottimi anche i riscontri nel 2003, con 800 concorrenti alla 1° prova di Coppa Italia nella carta di Resera-Gai-Rolle, la continuazione della carta Tarzo-Resera. Ma ormai la voglia di esplorare è tanta e nel 2007 si iniziano a recuperare gli impianti cartografici nella foresta del Cansiglio che portano nel 2008 ad organizzare il Campionato Trentino, Veneto, Alto Adige e Friuli a Staffetta. Di seguito un’altra prova nazionale, la 1^ di Coppa Italia in notturna, a Moriago della Battaglia, e la 2° prova di Coppa a Tarzo, con partenza e arrivo nel cuore del paese. Una soddisfazione organizzativa tale da far partire subito la richiesta per programmare un'altra manifestazione nazionale: i Campionati Italiani Sprint 2011 a Cison di Valmarino e la 3^ prova di Coppa Italia al Passo San Boldo, in collaborazione con l’Ori Miane 87. La macchina è ben avviata e le ambizioni di crescita aumentano, tanto da puntare, anche se non vi è ancora l’ufficialità della data, all’organizzazione di una prossima Alpe Adria.
- Publication:
- Azimut Magazine
- Published on:
- 1 May 2013
- Publication typologhy:
- Rivista cartacea